Cari amici, questa manifestazione, nata quasi per scherzo, è giunta alla 10° edizione e questo ci riempie di orgoglio.
La decisione della nostra associazione “Quelli della Radio” di non ammettere cineserie, ferramenta varie, Led e lampadine, ma di accettare esclusivamente privati con i loro oggetti riguardanti il mondo della radio e dell’alta fedeltà e di non far pagare un biglietto d’ingresso ai visitatori, si è dimostrata vincente. Questo viene confermato dal costante aumento degli espositori e dal gradimento espresso dai nostri visitatori anche loro in continuo aumento.
Il fiore all’occhiello della nostra manifestazione sono le postazioni didattiche e le miniconferenze sulla Radio (gratuite) che proponiamo per i più giovani; queste sono sempre più seguite e addirittura ci vengono richieste preventivamente da vari Istituti scolastici.
Qualcuno ha definito questa manifestazione uno svuotamento di cantine, ma se questo significa avere veramente del surplus militare, delle radio a valvole, degli impianti HI-FI vintage, documentazione ed editoria d’epoca, componentistica elettronica che non viene più commercializzata nelle normali catene di distribuzione, allora si: è uno svuotamento di cantine, ma di qualità. Riunire però 50 espositori esclusivamente del materiale sopra descritto non è un impegno da poco, si fa presto a riempire migliaia di mt2 con droni svolazzanti, tritacarne, lucine intermittenti, telefonini e loro accessori, cd e computer vari, questo a noi non interessa.
Noi vogliamo dare la possibilità al pubblico interessato di rivivere l’elettronica dai primordi fino agli anni ’90, quando si poteva ancora costruire qualcosa con le proprie mani; non ci interessa avere scaffali pieni di apparati dalle mille funzioni e dalle tante lucine allettanti, che quando si rompono bisogna mandarli in assistenza dove spesso invece che riparati vengono sostituiti (quando va bene).
A noi interessa capire come funziona l’apparato che abbiamo davanti e magari poterci mettere le mani: siamo degli smanettoni? Si e questo ci fa piacere, perché invece di adoperare per un decimo delle sue possibilità l’apparato, comprato a negozio, che fa tutto e di più, noi preferiamo utilizzare un accrocco fatto da noi ma che viene sfruttato al 100 x 100 delle sue potenzialità e come risultato nulla ha da invidiare (pur nelle sue limitate funzioni) ai suoi blasonati consimili che fanno tutto da soli. Riportare in vita una vetusta apparecchiatura invece di andare a comprare un cinesino che costa e pesa un decimo, ma che una volta guasto lo si getta, è per noi il pieno appagamento dei nostri desideri, così invece di essere esclusivamente dei “consumer” possiamo dire: questo l’ho fatto io!
Il Presidente
Franco Nervegna